Si avvicinano le elezioni amministrative, come sempre accade tutti cercano candidati per completare le liste per le varie coalizioni da schierare in campo.
Allora ecco che scatta la caccia alla persona giusta che può mettere a disposizione oltre la propria disponibilità di candidarsi, anche quella di trovare altre persone in modo di portare più acqua al giusto mulino; una sorta di "catena di Sant'Antonio".
Questa purtroppo è politica, non si guarda in faccia nessuno, servono i numeri e bisogna in qualche modo trovarli.
Allora si cerca di coinvolgere più persone possibili per aumentare il consenso elettorale, puntando su famiglie numerose che abbiano la capacità, ma anche la quasi certezza che i numeri arrivino.
Poi come quasi spesso avviene in campagna elettorale, si cerca di spalmare un pochino di crema ammorbidente nel tentativo di convincere la persona giusta da candidare, si chiede possibilmente di attaccare i manifesti, si chiede la presenza al comizio, si chiede anche di far passare la preferenza all’amico oppure all’amica, visto che si vota con due preferenze (uomo-donna), da qui non si è più semplici conoscenti ma si gettano le basi per essere grandi amici di sempre, come se quelle persone si conoscessero da una lunga vita.
Infatti, dopo il primo approccio di conoscenza, neanche passa un giorno che dal lei si passa al tu ed il gioco è fatto.
"Cumpareddu o cummaredda" diamoci del tu, sai in politica non si da del lei a nessuno, poi noi tu forse non ricordi bene, ma ci conosciamo da una vita, anche con i tuoi nonni, anzi, quando li vedi salutameli… (mentre poverini i nonni sono già morti da una vita).
Ecco quello che purtroppo succede. Terminate le elezioni, ognuno per la propria strada.
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