top of page
Immagine del redattoreRedazione

[Un milione di euro il valore dei beni confiscati a pregiudicato barcellonese]



È stata eseguita stamattina la confisca di beni a carico di un noto esponente del sodalizio mafioso dei barcellonesi. Il provvedimento trae origine dalla proposta, redatta in forma congiunta dal Questore e dal Procuratore di Messina, ed è riferita ad una delle figure di maggiore pericolosità “qualificata” evidenziatasi nel territorio del Longano.


La confisca dei beni, disposta con decreto del Tribunale di Messina – Sezione “Misure di prevenzione” a seguito dell’attività svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Messina, e notificata stamattina dal personale dei Commissariati di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, interessa l’intero asse patrimoniale del destinatario di provvedimento e segue il sequestro degli stessi beni già operato nel maggio 2022.


Il destinatario del provvedimento, ad oggi in detenzione domiciliare, è soggetto organicamente inquadrato nel sodalizio mafioso cd. dei “barcellonesi”, essendosi evidenziato per la sua contiguità ai boss storici, il cd. “gruppo dei Vecchi”, sin dall’inizio degli anni ’90, allorché egli si era posto a disposizione dell’organizzazione per l’esecuzione di estorsioni in danno di commercianti ed imprenditori operanti nel barcellonese, in specie risultati aggiudicatari di commesse pubbliche.

Il soggetto era, in realtà, stato oggetto dell’attenzione investigativa da parte del Commissariato P.S. “Barcellona Pozzo di Gotto” sin dagli anni ’80, allorché questi si era fatto notare nel contesto della gestione delle bische clandestine e del gioco d’azzardo.

Lo stesso veniva indagato negli anni ’90 nell’ambito dell’indagine nota come “Gotha-Pozzo 2” che ha consentito di inquadrarlo tra i “quadri” dell’organizzazione, per la quale curava il settore delle estorsioni.

Questi veniva tratto in arresto all’esito dell’operazione nota come “Gotha 7”, conclusa nel gennaio 2018, per concorso nell’associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi, rapina, violenza privata, minaccia e lesioni personali, reati, questi ultimi, tutti aggravati dal metodo mafioso, vicende per le quali è già stato raggiunto da due sentenze di condanna definitive per appartenenza al sodalizio mafioso. Nel 2020 veniva tratto nuovamente in arresto nell’ambito dell’indagine cd. “Dinastia”, per le medesime condotte violente ed estorsive.


Il Collegio della Prevenzione, accogliendo le richieste dei proponenti, aveva disposto il sequestro di un cospicuo patrimonio immobiliare a questi riconducibile, nonostante le fittizie intestazioni a prossimi congiunti, e quindi ha emesso il provvedimento di confisca oggi eseguito.

Comments


Banner Splash.jpg
bottom of page