Commovente l’omelia: “Nino e Francesca, "vittime di un gesto lucido di follia di un loro coetaneo"
<L’omelia in chiesa è stata molto chiara, dal significato che ha lasciato davvero il segno. “Barcellona ferita ma non uccisa"
Ecco alcuni punti dell'omelia che abbiamo sintetizzato e trascritto dalla nostra diretta di ieri:
di Tery C.
“Barcellona ferita ma non uccisa” non sciupare le tue lacrime Barcellona, se le versi per terra diventano fango, se le rivolgi al cielo brillano come perle al sole. Si è persino commosso durante la lettura anch'egli stesso, in particolare quando ha parlato della fidanzata Francesca.
Padre Bruno Alfonso, la sua presenza in Basilica, voluta dalla famiglia Calabrò per celebrare la messa in suffragio del figlio Nino, per i rapporti di grande e sincera amicizia instaurata durante gli anni di permanenza alla Parrocchia di Calderà di Barcellona, dove mamma Salvina è assidua frequentatrice.
Bella, molto bella l’omelia, lo hanno sussurrato quasi tutti in Basilica; è stato un discorso molto toccante quello dell’ex parroco di San Rocco.
L’appello finale alla mamma di Nino: cara Salvina, cara mamma, ho molto pensato a te in questi giorni e a quei giorni terribili nei quali ti invitavo ad essere forte come Maria ai piedi della croce; impegnata nella vita alla Parrocchia, impegnata nel volontariato verso i diversamente abili, hai percorso un cammino che non era per nulla facile e scontato, è la stessa esperienza di Gesù e di Maria.
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