<L’impianto di Trapani blocca il conferimento dei rifiuti. Sindaci in rivolta. Incontro a Milazzo>
Non è la prima volta che gli autocompattatori sono costretti a tornare indietro carichi di rifiuti, monta la protesta di alcuni sindaci dei comuni della costa tirrenica
Esplode la protesta dei sindaci del comprensorio tirrenico che si ritrovano con una nuova emergenza rifiuti alle porte a seguito della decisione del gestore dell’impianto di Trapani di non far conferire i rifiuti indifferenziati in quanto contenenti altra tipologia di immondizia non conferme. Camion dunque costretti a tornare indietro sempre poter smaltire il carico di spazzatura con la conseguenza dell’impossibilità di raccogliere le altre frazioni di rifiuto previste nelle diverse giornate di calendario. E conseguentemente si andrà a creare un corto circuito che non riguarderà solo l’indifferenziata ma tutti gli altri rifiuti destinati a rimanere davanti alle abitazioni o ai margini delle strade.
Una situazione che ha indotto gli amministratori dei principali Comuni che da tempo sono costretti a recarsi – su disposizione della Regione – a Trapani a prendere una posizione forte chiedendo alla SRR di avanzare istanza a Palermo per utilizzare non più Trapani ma la discarica di Catania.
Al Comune di Milazzo oggi si sono riuniti i sindaci Barcellona, Patti, Furnari, Gioiosa Marea, Oliveri, oltre naturalmente a Midili, per fare il punto della situazione ma soprattutto individuare delle nuove soluzioni che consentano di uscire da una emergenza sorta nello smaltimento dei rifiuti a causa dei problemi sollevati dal gestore dell’impianto di Trapani che ormai da due settimane non permette il regolare conferimento degli automezzi delle ditte appaltatrici di ciascuna municipalità respingendoli al mittente senza consentire lo svuotamento del carico.
“Tale atteggiamento del gestore – viene evidenziato in un documento congiunto - determina gravi disagi alle nostre comunità, considerato che i mezzi restano carichi di immondizia indifferenziata, non permettendo la raccolta delle altre frazioni e quindi provocando una emergenza igienico-sanitaria visto che i rifiuti sono destinati a rimanere nelle strade. Una situazione assurda per Comuni che sono costretti a sobbarcarsi notevoli oneri di natura organizzativa, ma soprattutto economici per raggiungere il sito di Trapani. Per di più su 108 Comuni della provincia di Messina, solo 31, ovvero appena il 30 per cento è stato destinato dalla Regione, non se ne comprende le ragioni, all’impianto di Trapani, mentre tutti gli altri sono stati autorizzati per la discarica di Catania. Da qui la decisione chiedere alle SRR operanti nei territori di competenza, di presentare immediatamente una istanza alla Regione affinché autorizzi i Comuni da loro amministrati a conferire presso la discarica di Catania come avviene per la prevalenza delle municipalità della provincia di Messina e di avviare contestualmente una interlocuzione con il presidente della Regione e con l’assessore regionale all’Energia per trovare una soluzione che ponga fine ad un corto circuito col gestore che si trascina da tempo e che condiziona l’attività che queste municipalità sono impegnate a portare avanti con efficacia nel settore igienico-ambientale”.
Gli amministratori locali non escludono di valutare nelle prossime settimane la possibilità di azioni eclatanti come quella di non recarsi più a Trapani per conferire i rifiuti indifferenziati prodotti sui propri territori ma di lasciarli a Palermo davanti la sede dell’assessorato regionale.
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