>Pronto Soccorso Cutroni Zodda: prove tecniche di riapertura attraverso i privati<
<L'Asp Messina immagina una riapertura attraverso un equipe di medici provenienti dalla Regione Veneto, mentre qui pare che nessuno sia d'accordo.
La Rete per la salute Pubblica, composta da diverse associazioni e comitati del territorio si dice contraria.
Ecco la nota stampa>
Si apprende, da notizie di stampa, che la Asp di Messina avrebbe richiesto alla Regione Siciliana la possibilità di riattivare il servizio di Pronto Soccorso del nosocomio Cutroni Zodda attraverso l’affidamento ad una cooperativa esterna (privata) che dovrebbe reperire liberi
professionisti dal nord Italia al fine di garantire il servizio h 24 nella città di Barcellona Pozzo di Gotto .
Non può non evidenziarsi che tale espediente, normativamente legittimo, rappresenta l’ennesima dimostrazione dell'inefficienza di una azienda sanitaria che per troppo tempo si e trincerata dietro bandi a tempo determinato che non hanno portato alcun beneficio al Cutroni Zodda.
Dalla edizione odierna della Gazzetta del Sud, nel medesimo articolo in cui si da notizia della "calata dei veneti", il commissario straordinario Alagna lamenta l'assenza di medici disponibili a lavorare nelle strutture dell'Asp di Messina. Tuttavia, l'unico concorso a tempo indeterminato bandito di recente per l’assunzione di due medici di emergenza-urgenza ha visto la presentazione di ben 7 istanze, tale circostanza dimostra in maniera tangibile ed inconfutabile che la presunta carenza di medici è una banale e puerile scusa per non espletare bandi a tempo indeterminato .
La Rete per la salute Pubblica - Uniti per il Cutroni Zodda manifesta l'assoluta contrarietà ad ogni forma di privatizzazione come già rappresentato in occasione della prospettata assegnazione dei reparti di ortopedia e urologia alla Fondazione Giglio di Cefalù. Le strutture pubbliche non sono surrogabili attraverso i privati se non tramite convenzioni che assicurino i medesimi standard del servizio pubblico.
Tempi straordinari richiedono energie e menti straordinarie. È necessario cambiare totalmente la prospettiva in ambito sanitario e non rassegnarsi al declino del servizio pubblico, che lungi dall'essere un destino pare essere una scelta scellerata della politica. I recenti fatti di cronaca impongono ad ognuno di noi di agire per tutelare il servizio pubblico ed eliminare sacche di clientelismo e contiguità perniciose che minano l'interesse collettivo a favore di piccoli interessi di bottega.
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