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[Lavori ponte Mela: puntualmente da Milazzo ci sono le prime proteste] <Barcellona365>

<Lavori ponte Mela e blocco della circolazione, proteste dei consiglieri comunali Bambaci e Doddo>


L'avevamo già anticipato ieri con una nostro breve articolo, sui lavori del ponte Mela, oggi la preoccupazione si è diffusa a macchia d'olio su un anno di chiusura del lirorale tra i due comuni tirrenici Barcellona e Milazzo

Preoccupazione a Milazzo per la notizia dell’imminente avvio dei lavori che interesseranno il ponte Mela che unisce Milazzo a Barcellona e che determinerà la chiusura della strada di collegamento tra le due città. A prendere posizione i consiglieri comunali Fabiana Bambaci e Pippo Doddo. “Sconcertano modalità e tempi dei programmati lavori – affermano -. In virtù di quanto progettato a due mani dall’Ufficio del Genio Civile di Messina e dalla Città Metropolitana di Messina, infatti, si sostiene che gli stessi dovranno durare un intero anno. Ora, al di là della circostanza che siamo di norma costretti ad assistere (purtroppo) a tempi dilatati per i lavori pubblici (quindi potrebbe trattarsi di un arco temporale ancora più lungo dei programmati 365 giorni), si ritiene inaccettabile che i lavori di ripristino e consolidamento di un ponte (molto breve di appena 50 metri circa di lunghezza) debbano essere eseguiti in un tempo eguale a quello resosi sufficiente per la ricostruzione addirittura del ponte Morandi.

Forse l’attenzione mediatica sarà diversa, ma la dignità delle persone no!

È inconcepibile che possa avallarsi siffatto progetto di lavori (dopo più di un lustro di senso unico alternato), senza oltretutto la creazione di alcuna strada alternativa (esistente e ripristinabile a costi contenuti – attraversamento da Bastione -), e con un convogliamento di tutto il notevole flusso viario sulla nazionale (con evidenti ripercussioni sulla vivibilità e soprattutto sulla sicurezza).

Ma soprattutto non è permissibile il programmato e deliberato annientamento dell’economia del comprensorio, che vive di turismo (soprattutto alle porte della nuova stagione estiva) e che subirà un duro colpo da una scelta discutibilissima che non tiene in minimo conto le esigenze dei cittadini, dei lavoratori (tanti pendolari), dei commercianti e dei semplici avventori.

Se chi è capo delle autorità provinciali crede di poter fare i conti senza le comunità del territorio, si sbaglia di grosso”.

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