La deputata regionale Marianna Caronia, consigliere comunale a Palermo, abbandona la Lega ora ha solo due i leghisti a Sala d'Ercole: Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa.
Caronia "Senza rancore ma con chiarezza. È ora che la mia strada si separi da quella della Lega" "Con la sua ultima dichiarazione il segretario della Lega in Sicilia, Sen. Candiani ha proposto l'abolizione delle preferenze per le elezioni regionali: un'ipotesi che mi ha sempre visto e mi vede contraria, perché credo che i cittadini debbano poter liberamente eleggere i propri rappresentanti nelle Istituzioni a tutti i livelli, compreso quello nazionale. La dichiarazione di Candiani comunque non mi ha affatto stupita, perché è conferma ed espressione di una cultura e di una visione, “non molto democratica” della politica della Lega, rispetto alla quale ho già espresso più volte e in diverse occasioni anche pubblicamente fortissime perplessità. Ho preso atto del fatto che rispetto alle mie perplessità non è mai giunto l'annunciato chiarimento. Mi sono quindi amaramente resa conto che questa visione e questa concezione verticistica è insanabilmente molto distante dai miei ideali politici e dalla mia storia politica e personale. Avevo scelto di aderire alla Lega perché convinta che il partito avesse scelto una linea davvero rispettosa dei territori, con una forte volontà di rappresentare le esigenze dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, coinvolgendo e valorizzando storie e culture politiche diverse. Purtroppo ho conosciuto, da militante e parlamentare, una realtà ben diversa all'interno della Lega in Sicilia, con la pressoché totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia. Dall'esperienza dell'ultima finanziaria, dove nessuna, e sottolineo nessuna proposta è stata avanzata dal partito per affrontare concretamente le problematiche della nostra Isola, ho assistito al contrario al pressoché totale vuoto di idee costruttive. Ho assistito ad una politica che, almeno per la Lega in Sicilia, sembra basata unicamente su una sterile retorica senza alcuna proposta che possa essere di concreto sostegno e stimolo all’azione del Governo Musumeci. Non è questa la politica che mi piace per cui credo corretto che le strade istituzionali fra me e la Lega, senza alcun rancore ma con chiarezza, coerentemente, si dividano."
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