A cura di Placido Calvo
Se ce ne fosse stato bisogno, le restrizioni dovute alla pandemia causata dalla nuova malattia del secolo, il COVID-19, hanno confermato l'inefficienza della politica Siciliana e soprattutto Messinese, in tema di tutela della salute dei cittadini.
Oggi più che mai, sono evidenti le nefandezze politiche che hanno portato ai “tagli” del Sistema Sanitario Regionale (passando dai vari Governi della 2° Repubblica, da Cuffaro a Lombardo e da Crocetta a Musumeci) declassando varie strutture ospedaliere dell'isola, compresi i nosocomi di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
Oggi più che mai, l'assenza di strutture idonee, la mancanza di sufficienti reparti (in primis quelli di terapia intensiva), e la mancanza di posti letto creano disagi per fronteggiare le emergenze.
Oggi più che mai, si ha la consapevolezza che la tutela della salute, costituzionalmente garantita, non può rispondere ai dettami del risparmio economico in favore di altri settori per rientrare nei parametri della customer-satisfaction, poiché i cittadini non devono essere trattati da “clienti”, bensì da utenti-contribuenti.
Per contro, invece, si è avuta la consapevolezza che i Medici e il personale Paramedico del reparto Malattie infettive del Nuovo Cutroni-Zodda, sono diventati un punto di riferimento per fronteggiare l'emergenza nell'isola (professionisti che lavorano a rischio della propria salute e che non ci stancheremo mai di ringraziare). Ciò a dimostrazione che gli Ospedali servono, che le professionalità ce le abbiamo e che sono ancora insufficienti.
A tutto ciò si aggiunge la quasi totale assenza dei protocolli di sicurezza richiesti dal Premier Conti nel suo ultimo annuncio. Per esempio negli Enti Pubblici che garantiscono un servizio alla cittadinanza (gli stessi reparti Ospedalieri, i Palazzi municipali, Tribunale, Agenzie del Territorio ecc.) si fa fatica a trovare i più normali prodotti per l'igiene personale (carta igienica, sapone, tovagliette di carta o dispenser per disinfettante) utili sia agli utenti che a chi ci lavora.
Stiamo vivendo una delle pagine più buie della nostra storia. I negozianti, gli artigiani, i ristoratori e tanti altri onesti lavoratori affrontano l'emergenza in maniera coscienziosa sulla loro pelle. A casa rimangono bambini, ragazzi e giovani che domani giudicheranno i fatti di oggi. Non dimentichiamoci poi dei senzatetto, sono i soggetti più a rischio.
E la politica cosa fa? … sonnecchia....attende....rimane legata alle sue strategie in attesa che l'emergenza finisca. Il Presidente Musumeci ha spostato di soli venti giorni la data per lo svolgimento delle Amministrative in Sicilia.
Ancora oggi sui social e sui telefonini arrivano messaggi di chi ha sciolto le riserve per la candidatura a Sindaco della nostra città, di chi attende l'investitura e di chi sponsorizza i propri “pupilli”. Tutti si “sacrificano” per il bene della città e perchè gli viene chiesto addirittura da molti cittadini (uno dei più assurdi leitmotiv da campagna elettorale).
Tutto questo mentre i cittadini sono privati delle più elementari libertà come fare la spesa o andare a Messa la domenica e mentre i più piccoli rischiano di non avere la gioia del regalo di Pasqua da parte dei genitori, dei nonni, degli zii. Non ci sarà, probabilmente la processione del Venerdì Santo e la Celebrazione stessa della Pasqua.
I commercianti e i proprietari di immobili dovranno fronteggiare molteplici impegni come le scadenze IMU del mese di giugno, per esempio, e si dovrà trovare una giusta soluzione per i dipendenti del settore privato che sono rimasti a casa.
Noi invece pensiamo che non appena passata l'emergenza bisognerà aiutare i cittadini a riprendere la vita normale. I più giovani dovranno essere aiutati a tornare a scuola e vincere le paure, ci sarà bisogno di socializzare, la gente avrà voglia di tornare in pizzeria con gli amici, di passeggiare con la famiglia, di lavorare e di superare il gap dei guadagni perduti. Pensiamo a barbieri, parrucchieri, estetisti, baristi, venditori ambulanti e tutti quelli che con il loro lavoro sostentano le proprie famiglie.
Sì, la gente avrà bisogno di tornare alla vita normale, di ritrovare la serenità e la gioia di vivere. La gente avrà bisogno di sentirsi tutelata dalle Istituzioni. Avremo bisogno di piccole attività terapeutiche: le passeggiate, gli abbracci, le strette di mano, un gelato con la famiglia, il Teatro o andare al Cinema, fare la spesa senza paure, un caffè con gli amici, ...sorridere.
Sì, di tutto questo abbiamo bisogno, non di inutili campagne elettorali.
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