Sanità: si fanno incontri in città per trovare il bandolo della matassa che appare sempre più "ingarbugliata"
[A cura di PC & Tery C]
<Al peggio non c’è mai fine>
Dopo tante promesse “inutili” l’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona rimane nel dimenticatoio e senza una via d’uscita. Quello che ad oggi doveva essere fatto, purtroppo, non è stato fatto. Quello che dalla Regione dopo alcuni incontri a Palermo si doveva verificare ancora non si è verificato; anzi non si vedono neanche le ombre del neo Assessore Regionale alla Salute Giovanna Volo, addirittura con lei probabilmente è svanita ogni piccolissima speranza.
"Le chiacchiere stanno a zero"
I reparti, la Riabilitazione, il Pronto soccorso con i servizi ospedalieri, non sono mai stati riattivati, mentre delle poche briciole rimaste sono senza medici.
Tutti i vari incontri, le riunioni e le manifestazioni finora non hanno sortito l’effetto sperato, tutto quello che si è fatto è rimasto senza risposta; si continua solo a temporeggiare per lasciare tutto fermo nel dimenticatoio, una strategia che fa emergere ogni giorno che passa sempre più incertezza e con un film già visto, anche troppe volte.
Chi ha il potere di intervenire continua a fare orecchio da mercante. Insomma, è come giocare con le carte a briscola, quando mancano i carichi per vincere la partita alla fine poi si perde. Qui addirittura manca proprio tutto: l’interessamento della politica è da cercare “a chi l’ha visto”, all’Asp Messina dopo che è andato via il direttore Paolo La Paglia la gestione è ancora peggio di prima, almeno quando c’era lui qualche notizia trapelava, mentre dopo di lui la fine. Tutto “top secret”, anche con la stampa.
Neppure la presa di posizione del Consiglio comunale di Barcellona, che aveva messo in mora l'Asp sui gravi inadempimenti dei suoi vertici ha smosso i vertici della Sanità.
(Intanto il Comitato e le associazioni non mollano e chiedono un incontro col Prefetto a cui presto consegneranno le firme raccolte, da tre a quattromila da trasmettere anche al ministro della Salute Schillaci a Roma, al presidente della regione Schifani, all’assessore Volo, e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Possibile anche un’altra manifestazione: stiamo cercando di organizzare un incontro con tutti i 13 sindaci del distretto - afferma Salvatore Chiofalo Cigl - occorre un piano regionale serio per sbloccare possibilmente con urgenza il numero chiuso all’Università, per dare spazio a nuovi medici, noi non ci fermeremo, la salute è un nostro diritto).
Questo modo di agire non fa altro che alimentare malumori ed eludere tutti, soprattutto quei cittadini che non possono permettersi di curarsi da stutture private, con la Sanità pubblica regionale che continua a fare acqua da tutte le parti. Altro che definirlo "Ospedale fantasma", ora è ancora peggio.
Una persona saggia diceva sempre così: "Per le campagne elettorali son buoni pure i santi, peccato che non fanno miracoli"
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